Descrizione
La chiesa della Natività di Maria S.S., a impianto a capanna, presenta una facciata con timpano triangolare. L’interno, a navata unica, ospita un altare marmoreo e una cappella con sculture seicentesche dedicate alla Dormitio Virginis.
Dove
Indirizzo: Via Burago - 25080 Muscoline: 45.55194, 10.44758
Modalità di Accesso
NON vi sono barriere architettoniche. Il luogo è pienamente fruibile anche da persone con disabilità.
Ulteriori informazioni
La chiesa della Natività di Maria S.S. alternativamente intitolata nel corso dei secoli anche con a Santa Maria Nascente, presenta un impianto a capanna, al quale è addossato il corpo di fabbrica della cappella laterale sul lato sinistro. La facciata ha aperture centrali, di cui un portale ed una finestra, mentre a coronamento vi è un timpano triangolare aggettante, dotato di croce metallica in sommità. Non è dato sapere se la piccola chiesa che nel 1580 S. Carlo Borromeo ordinò di riedificare a causa della sua esiguità sia ancora quella oggi visibile ma è facile supporre che l’unico ampliamento eseguito dopo la sua visita apostolica sia quello relativo alla realizzazione delle due cappelle e della piccola sagrestia sul perimetrale sinistro. A fianco vi è la sacrestia ed il campanile.
L'interno è ad aula unica, con copertura voltata a botte uniformemente decorata. Il presbiterio, separato dall'aula da una fila di balaustre in marmo, è rialzato e quadrangolare e termina in un fondale absidale piano su di cui è impostato l'altare marmoreo con la relativa soasa. Balza all’occhio la cappella laterale sul lato sinistro che propone nell’esiguo spazio a disposizione una rara e impegnativa reinterpretazione del tema iconografico mariano della Dormitio Virginis o Transito, in forma scultorea. Le statue degli apostoli (manca l’incredulo Tommaso), in stucco policromo, sembrano fuoriuscire dalle pareti della cappella per disporsi a corona attorno all’urna ove è adagiato il corpo della Vergine in attesa del suo trasporto in cielo. La non facile composizione scenica, nonostante lo spazio ristretto, appare ariosa, dinamica e carica di realistico pathos. Il notevole complesso scultoreo e decorativo, anche della seconda cappella, è opera di una bottega scultorea del primo ‘600 ancora da individuare. Il simulacro mariano attualmente visibile risale però al primo ‘800. Pregevole la pala all’altare maggiore con la Incoronazione della Vergine con i santi Giuseppe e Francesco, non unanimemente attribuita al tardomanierista bresciano Antonio Gandino e databile agli anni a cavallo tra ‘500 e ‘600.
Contatti
Ultimo aggiornamento
mar 04 mar, 2025 9:22 am