La lotta alla processionaria è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ed è regolamentata dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007, perché la presenza dell’insetto può minacciare seriamente la salute delle persone, degli animali e la sopravvivenza del popolamento arboreo.
Il pericolo per l’uomo e gli animali è rappresentato dai peli urticanti che ricoprono il corpo della processionaria, questi peli vengono rilasciati nell’aria dal bruco e la loro forma uncinata gli permette di agganciarsi alla vittima provocando reazioni cutanee alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie.
La tipologia di pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è comune trovare infestazioni anche su conifere di altre specie.
Le azioni di lotta alla Processionaria del Pino durante il periodo invernale (indicativamente da dicembre a marzo) sono più efficaci, in quanto è il periodo in cui ci si accorge maggiormente della presenza dell’insetto. In inverno sono ben visibili sulla chioma degli alberi infestati, soprattutto nelle porzioni esterne, i grossi nidi bianchi dalla forma sferica formati dalle larve (assomigliano a grandi batuffoli di cotone bianco sulla punta esterna dei rami più alti dell’albero).
Cosa fare se si avvista un nido di Processionaria del Pino:
• se l’albero infestato si trova in un’area verde pubblica, occorre effettuare una segnalazione dettagliata all'Ufficio Tecnico Comunale
• se l’albero infestato si trova in un’area verde privata, occorre informare il proprietario affinché elimini l’infestazione provvedendo alla bonifica delle piante interessate.
Una volta individuati i nidi è necessario tagliare i rami della pianta interessati dall’infestazione e distruggerli; essendo questa operazione pericolosa perché i nidi si trovano collocati nella parte alta della chioma degli alberi, difficilmente raggiungibili senza un mezzo adeguato, è consigliato affidare l’intervento a ditte specializzate.
Occorre ricordare che, anche se le larve sono all’interno dei nidi, è necessario operare con la massima cautela adottando adeguate misure protettive per la pelle, il viso e gli occhi. La distruzione col fuoco dei nidi non è consigliabile perché può disperdere i peli urticanti nell’aria; è preferibile immergere i nidi in acqua bollente saponata o cospargere di acqua bollente saponata i bruchi a terra.
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Il Responsabile del Servizio
Intercomunale Polizia Locale, Commercio e Protezione Civile
Calvagese della Riviera e Muscoline
Commissario DONDELLI Stefano
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